Pensiero positivo: perchè non funziona e 5 consigli per migliorarsi

Pensiero positivo: perchè non funziona e 5 consigli per migliorarsi

pensiero positivo

Un errore comune che la gente commette quando si pone l’obiettivo di aumentare l’autostima, è quello di iniziare il percorso di crescita personale, avvalendosi dell’uso del pensiero positivo. Più nello specifico, il tentativo consiste nel cercare di dire a sè stessi frasi positive in sostituzione dei pensieri e delle credenze negative che invadono la mente della persona: “sono una persona che vale”; “sono in gamba” ecc…

 

Pensiero positivo: perchè non funziona?

Il problema con questo tipo di pensiero positivo è che non risulta credibile agli occhi della persona, di conseguenza, non è in grado migliorare l’autostima.

Riprendo qui di seguito i suggerimenti di una psicoterapeuta americana, Monica A. Frank:

“La mia sfida come terapeuta che lavora con persone con bassa autostima è quella di sviluppare affermazioni credibili. Se faccio una dichiarazione credibile, è più probabile che il paziente la accetti e la usi. Frasi del tipo: “Sono sempre e comunque una persona meravigliosa” non sono di grande aiuto.

Tuttavia, è più probabile influenzare l’autostima, se riesci a identificare i tuoi personali punti di forza, ad esempio: “Sono una persona che è disposta a conoscere meglio se stessa e a cambiare per migliorare” o ancora “Sono una persona coraggiosa perché sto affrontando qualcosa che è molto difficile per me”o “Sono un lottatore. Anche se ho vissuto dei momenti difficili, continuo a credere di potere essere felice”

Nota: queste affermazioni sono calzate su misura sul paziente e non sono nemmeno eccessivamente positive.

Per aumentare la propria autostima, è necessario creare frasi di questo tipo.

Come fare? Continua ad affermare Monica A. Frank

 Pensiero positivo: passi per creare pensieri realmente motivanti

1) Scrivi un’affermazione negativa che usi per descriverti. Cerca di essere il più dettagliato possibile.

2) Identifica ciò che è vero e ciò che è falso in merito a tale affermazione. Le persone, durante questo passaggio, possono avere difficoltà, perché non approfondiscono del tutto la frase. Di conseguenza, l’affermazione può sembrare vera in superficie, quando è effettivamente non lo è.

Quindi, per esempio, se scrivi “Io sono grassa”, questa affermazione potrebbe sembrarti vera…secondo gli standard dell’obesità, sono “grasso”. Tuttavia, ad un’analisi più approfondita, emerge che se questa affermazione influisce su come ti senti, allora la frase completa dovrebbe essere: “Sono grassa e sono indesiderabile perché sono grassa” o “Sono grassa e senza valore.”

Come puoi notare, quando viene scritta la dichiarazione completa, è possibile identificare ciò che è vero da ciò che è falso e, sopratutto, ciò che veramente ti fa star male.

A questo punto, infatti, è possibile confutare la frase: ad esempio, “le persone grasse, sono persone non desiderabili”. Infatti, quando chiedo alle persone “Hai mai conosciuto una donna sovrappeso davvero molto attraente e femminile?”, la maggior parte delle persone risponde di si.

Pertanto, abbiamo appena dimostrato che l’essere grassi non rende di per sé una persona non desiderabile.

Tuttavia, la convinzione che non sei desiderabile, perché sei grasso, può farti essere indesiderabile perché questa stessa convinzione, secondo la profezia che si auto-avvera, influenza il modo in cui ti relazioni con gli altri.

3) Riscrivi la tua dichiarazione usando i fatti. Una volta determinato ciò che è falso, lascia questa parte fuori dalla tua dichiarazione e aggiungi ciò che è vero. Inoltre, è meglio evitare l’uso di etichette negative (proprio per la forte influenza che possono esercitare). Invece di usare la parola “sono una botte” usa la parola “sovrappeso” o invece di “stupido” usa “mancanza di conoscenza”. Invece di dire “Sono una botte (e tutto ciò che implica)” potresti dire “Potrei essere sovrappeso ma mi presento bene”.

4) Valuta il grado di soddisfazione della frase che hai formulato.  Una volta che hai valutato la tua affermazione e ti rispecchi in essa, puoi usarla per migliorare la tua autostima.

Personalmente, accanto a questi 4 suggerimenti, mi sento di aggiungere un quinto passo, che ritengo essere fondamentale, a mio parere, se vuoi concretamente cambiare e migliorare la tua autostima ed il tuo senso di auto-efficacia.

5) Agisci il cambiamento: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.” San Francesco d’Assisi. Cambiare il proprio dialogo interiore con affermazioni più realistiche, rappresenta sicuramente un buon primo passo per la propria crescita personale; ma se accanto a tali affermazioni, non si affianca il mettere in atto azioni concrete per il raggiungimento della propria realizzazione, il processo di crescita rischia di rallentare o non decollare del tutto. Come ho avuto modo, infatti, di spiegare in un mio precedente articolo sull’autostima e l’auto-efficacia, il modo migliore per incrementarle è quello di sviluppare un bagaglio di competenze necessario per sentirsi efficaci, attraverso la pratica e fare continue esperienze.

Ecco come si sviluppa un sano senso di sè: con la pratica.

 Fonte

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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