Paura di arrossire: come si genera e come contrastare l’eritrofobia.
paura di arrossire

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Paura di arrossire: come si genera e come contrastare l’eritrofobia

Ti sarà sicuramente accaduto almeno una volta nella vita, in occasioni pubbliche, di provare un forte imbarazzo e diventare improvvisamente rosso in viso.

Quella appena descritta altro non è che una manifestazione fisiologica abbastanza normale che tutti, più o meno saltuariamente, sperimentiamo.

Perchè le persone arrossiscono?

Arrossire, espressione facciale tipica dell’essere umano, è stata oggetto di studio da parte di molti scienziati. Lo stesso Charles Darwin, affermava che proprio perché questa manifestazione è stata riscontrata solamente nell’uomo, “arrossire è la più peculiare e più umana di tutte le espressioni” .

Per quale motivo il rossore si manifesta in particolar modo sul viso?

Quando si è imbarazzati viene rilasciata adrenalina, la quale, accelera il battito cardiaco e dilata i vasi sanguigni, al fine di migliorare l’afflusso di sangue e ossigeno. Negli esseri umani il viso possiede un grande numero di vasi capillari che reagiscono al rilascio di adrenalina creando il tipico rossore.

Diventare rossi…tutto normale ma…

Se in termini fisiologici è un processo che non ha conseguenze sulla salute del soggetto e tende a scomparire in pochi minuti, può capitare che, a livello psicologico possa generare una forte sensazione di disagio in grado di compromettere ed influenzare la qualità di vita della persona. In questi casi si parla di paura di arrossire o eritrofobia.

 Eritrofobia significato  

Il termine eritrofobia deriva dalla combinazione delle parole greche erithros -rosso- e fobia -paura- ossia, paura di arrossire. In realtà ad un’attenta analisi di questa particolare forma di fobia, la persona eritrofobica, teme soprattutto di arrossire in pubblico. A partire da questa paura, il soggetto eritrofobico finisce col mettere in atto tutta una serie comportamenti che, per effetto domino, innescano una vera e propria fobia sociale in grado di influenzare negativamente la sfera socio-relazione.

Paura di arrossire: il circolo vizioso che blocca

Eritrofobia: cosa accade prima

La paura di arrossire può essere considerata a tutti gli effetti una fobia sociale. Ciò vuol dire che ogni situazione sociale viene vissuta dalla persona eritrofobica con un profondo senso di ansia e nervosismo che predispone a reagire alle relazioni, con imbarazzo e insicurezza.

Purtroppo chi è vittima di questo problema, sceglie come via preferenziale, l’evitamento delle situazioni sociali. Quando proprio, però, non può fare a meno di evitare, entra invece in un tunnel di paura (ansia anticipatoria) per quello che accadà e che dovrà vivere. 

Si genera, quindi, il pensiero automatico ricorrente “sto per arrossire!” che diventa quasi un mantra insidioso. Il loop disfunzionale è destinato a creare quello che la psicologia chiama profezia che si auto-avvera: più si teme un determinato avvenimento, più in realtà, l’ansia anticipatoria, getta le basi per la realizzazione dello stesso.

La persona in questione diventa vittima di sé stessa e del suo imbarazzo e, anche se ne è consapevole, la sua impotenza rispetto a questo tipo di situazione la rende ancora più vulnerabile.

Eritrofobia: cosa accade durante

Quando l’eritrofobico si trova all’interno della situazione sociale ansiogena, per lei esiste un solo pensiero (“sicuramente diventerò rosso”). L’innesco può essere un banale saluto, uno scambio di occhiate o una discussione, ma i motivi possono essere i più disparati. C’è chi è imbarazzato quando deve rivolgere la parola per la prima volta ad un estraneo; chi quando deve parlare dei propri sentimenti.

Ancora la paura emerge quando bisogna parlare in pubblico. L’ansia generata dagli “occhi giudicanti del pubblico”, porta a quelle paralisi tipiche di chi sale sul palco e non riesce a pronunciare nemmeno una parola.

Il meccanismo che incentiva ulteriormente il problema è il seguente: più la persona fa di tutto per evitare di arrossire, più sposta la sua attenzione sul fenomeno che finisce con l’amplificarsi. Non solo…nell’esatto momento in cui l’eritrofobico è in preda all’ansia, non è più immerso nella situazione sociale ed è proprio questo che fa sentire la persona impacciata, imbarazzata, conscia soltanto del non arrossire e della sensazione di calore in volto della quale  è inevitabilmente vittima.

Eritrofobia: cosa accade dopo

Questo tipo di sensazione lascia “memorie indelebili” in chi è vittima di questo problema. 

Dal momento che non è in grado di gestire situazioni che per gli altri sono spontanee, nell’eritrofobico si instilla la credenza di essere incapace. La conseguenza più naturale, ma allo stesso tempo più distruttiva per la vita sociale del soggetto, è l’evitamento. Siccome le situazioni di imbarazzo sociale generano un disagio che non è in grado di gestire, meglio evitare tutte le situazioni nelle quali questo problema può manifestarsi.

L’evitamento finisce col bloccare letteralmente la vita della persona. Interagire diventa una fatica insormontabile: dagli amici, al vicino di casa, al commesso del negozio, tanto vale evitare tutto e tutti! Inutile dire che questa tentata soluzione, conduce ad un progressivo isolamento sociale: situazioni come scuola e posto di lavoro diventano luoghi di manifestazione del disagio  e questo genera un malessere che si protrae lungo tutta la giornata insieme all’ansia che influenza pesantamente la qualità di vita della persona.

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Paura di arrossire: smantelliamo alcune false credenze

Per cominciare a superare la paura di arrossire è utile sfatare alcune false credenze che alimentano il problema. 

Credenza numero 1: Tutti si accorgono sempre che sto arrossendo.

Sebbene la sensazione che si prova sia proprio quella di avere gli occhi di tutti puntati addosso, spesso l’arrossire è così lieve che passa del tutto inosservato. Sei tu che essendo totalmente focalizzato sul problema, pensi e credi che gli altri notino ogni tuo cambiamento fisico.

Credenza numero 2: Si è portati a pensare sempre male di una persona che arrossisce

A chi arrossisce viene sempre attribuita l’etichetta di persona timida o riservata, insicura e debole. Ricorda…sei tu che hai il potere di decidere: queste etichette, questi pregiudizi sono così importanti al punto tale da mettere in discussione la tua identità?

Credenza numero 3:    Chi parla sottovoce in mia presenza, mentre  arrossisco, sta parlando male di me

In questo caso, potresti essere vittima di una distorsione cognitiva nota come personalizzazione che consiste nel pensare che tutto quello che gli altri dicono o fanno sia in relazione a noi. Non siamo cosi importanti per gli altri!

 Credenza 4: Posso essere frainteso

È possibile che l’arrossire possa essere frainteso a reazioni quali rabbia o viceversa all’amore romantico, ma ciò è estremamente improbabile se tutti i segnali che vengono mandati contraddicono questo messaggio. Ad esempio, pochissime persone potrebbero concludere che sei arrabbiato se il tuo viso è rosso, ma stai anche sorridendo.

Credenza numero 5: Se arrossisco la mia interazione è rovinata

E’ vero…arrossire può compromettere un’interazione, ma non sempre accade, e se accade si possono prendere delle precauzioni per fare in modo di continuare il dialogo.

Nel prossimo paragrafo approfondiremo proprio questo punto, integrandolo con tecniche utili allo scopo di gestire questa tendenza inevitabile.

Risposte strategiche quando si arrossisce

Se nessuno si accorge che stai arrossendo, la soluzione migliore sarebbe quella di mantenere la calma e agire come se nulla fosse. All’inizio questo atteggiamento potrebbe risultare “macchinoso” ma con la pratica, si può arrivare a parlare con maggiore naturalezza e vivere le relazioni sociali con più spontaneità. Questo tipo di tecnica può essere adottata sia se le persone che ti circondano non notano l’imbarazzo, sia se queste lo notano, ma non dicono nulla a tal proposito. 

Il tuo soprassedere alla cosa, come se il problema non esistesse, risulta vincente su tutti i fronti: dissuaderà le persone dal fare domande imbarazzanti, ti porterà a rimanere focalizzato sulla discussione e quindi a sentirti più “sul pezzo” e sicuro. 

Paura di arrossire: suggerimenti e strategie per gestirla

Un’altra strategia efficace, consiste nello “svelare il perturbante segreto”: in questi caso il consiglio è quello di essere i primi a dichiarare il proprio problema. Lo si può fare in maniera auto-ironica, con tono scherzoso ma sempre con fiducia in sé stessi.

Questa tecnica, oltre a contribuire ad abbassare il livello di tensione e ansia, spesso, dissuade le persone dal fare domande sul vostro problema…poiché toglie loro, il gusto di cogliervi in fallo!   

Come reagire, invece, quando qualcuno fa notare che state arrossendo?

In questi casi la tecnica più efficace è quella di non dare troppo peso alle domande e spostare il focus della discussione. Questa tecnica non solo tutela chi la mette in atto, ma mostra a coloro che interagiscono con la persona che arrossisce la corretta considerazione che dovrebbero dare a questo tipo di manifestazione.  

Possibili esempi di risposte alla domanda “Hey, ma lo sai che stai arrossendo?”:

“Davvero, mi succede sempre! Comunque, stavamo dicendo…”

“Davvero? Non so perché ma va bene così…”

Oppure, con tono scherzoso “Ecco, lo sapevo: sono le mie origini irlandesi che riemergono…”

Ovviamente questi sono solo dei suggerimenti da prendere come esempio, col tempo, troverai le tue frasi ad effetto che, pronunciate al momento giusto, spezzeranno la tensione.

Prescrizione del sintomo: può sembrare curioso ma, una tecnica efficace consiste nel cercare di procurarti volontariamente il rossore per poi imparare a gestirlo autonomamente.  Inizialmente si può provare da soli, a casa propria, anche richiamando volontariamente pensieri e situazioni che ti creano imbarazzo.   Ripetendo questo esercizio più e più volte, si può -con il tempo- acquisire maggiore sicurezza e fiducia.

Tecniche di rilassamento: ad esempio il rilassamento distensivo-progressivo.

Esiste, infine, una soluzione radicale, adottata in determinate circostanze, soprattutto quando l’eritrofobia è associata a particolari condizioni mediche: la simpatectomia toracica endoscopica, una controversa procedura chirurgica con la quale alcune porzioni del tronco nervoso simpatico vengono distrutte. 

Chiaramente non esiste una soluzione “magica” in grado di cambiare tutto spontaneamente e senza fatica, ma perseverando e rispondendo nel modo più corretto e strategico ai propri sintomi, si possono si possono ottenere grandi risultati.  Inoltre, nel caso in cui la paura di arrossire finisce col prendere totalmente il sopravvento, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

Bibliografia       

https://www.succeedsocially.com/fearofblushing    

http://www.crescita-personale.it/disagio-psicologico/1912/eritrofobia-come-guarire-dalla-paura-di-arrossire/8226/a ·     

http://gizzeta.it/perche-si-arrossisce-la-causa-ha-una-spiegazione-scientifica/  

Simona Lauri

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    Simona Lauri
    Psicologa e psicoterapeuta breve strategica. Oltre che offrire interventi di psicoterapia breve, mi occupo di coaching alimentare e sportivo.

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