Manipolazione mentale: come riconoscerla e come superarla
In quest’ultimo periodo si sente parlare spesso di manipolazione mentale in quanto sembra essere un argomento che affascina e, soprattutto, che incupisce molti di noi. Della manipolazione mentale, infatti, si è attratti ma anche intimoriti; si ha timore di poter essere una preda di questa dinamica che a tratti può diventare crudele e anche pericolosa per chi la subisce. Allo stesso tempo, però, a molti piacerebbe diventare dei manipolatori, magari anche per breve tempo. Si ha quasi la curiosità di sapere come poter manipolare effettivamente qualcuno e dei benefici che ne potrebbero derivare.
Riflessioni introduttive
Aldilà di ogni stereotipo, possiamo affermare con certezza che la questa forma di manipolazione è qualcosa di davvero pericoloso e che può lasciare degli effetti a lungo termine per chi la subisce. Questo sicuramente è dovuto al fatto che chi viene manipolato non riesce a comprenderlo quindi si diviene vittima di qualcosa che non si conosce.
Una domanda che infatti molti si pongono è: come poter riconoscere la manipolazione mentale? Come si comprende se si è vittima? E soprattutto come si supera quando si è la parte lesa?
In questo articolo parleremo proprio di questo cercando di fare attenzione ai segnali da cogliere per accorgersi di essere vittima di manipolazione mentale.
Come riconoscerla?
Spesso si sente parlare di manipolazione mentale in quanto sembra essere un fenomeno che sempre più spesso riguarda molti di noi. Insomma se fino a qualche tempo fa la manipolazione era una tematica molto sconosciuta e un vero e proprio tabù, oggi sicuramente questo è cambiato anche perché si parla sempre di più delle varie forme di violenza della nostra società.
La manipolazione mentale, infatti, rientra in una forma di violenza che in qualche modo lede chi la subisce. E come ogni forma di violenza, anche la manipolazione mentale si porta dietro degli strascichi che possono poi avere effetti duraturi su chi l’ha subita. Ecco che quindi diviene importante riconoscere la manipolazione mentale e agire sin da subito.
Quali sono i segnali che ci permettono di comprendere che siamo di fronte ad una manipolazione mentale? Insomma a cosa bisogna prestare attenzione?
La manipolazione mentale mira a cambiare il pensiero
La prima grande consapevolezza da cui bisogna partire per riconoscere la manipolazione è quella che ci permette di capire anche cos’è. Come dice il nome, si tratta di un insieme di tecniche e di azioni che hanno lo scopo di modificare il pensiero e il modo di essere dell’Altro.
Ed è anche questo il primo segnale a cui dobbiamo prestare attenzione. Infatti si è in una situazione di manipolazione quando ci si accorge che le proprie convinzioni, il proprio modo di essere e di pensare è cambiato rispetto al passato. Questo potrebbe sembrarci normale in quanto tutti cambiano ma ciò che fa la differenza è che il cambiamento è spesso rapido e, soprattutto, spesso è teso a ciò che vuole l’Altro ossia chi ci sta manipolando.
Senso di colpa
Un altro elemento che segnala la presenza di una manipolazione mentale è il senso di colpa. Di solito chi attua manipolazione mentale, agisce proprio sui sentimenti dell’Altro. Quindi ad esempio ci si potrebbe sentire in colpa per delle situazioni e degli eventi di cui, effettivamente, non si hanno colpe reali.
Questo, quindi, è un segnale forte perché porta confusione e senso di inadeguatezza e di colpa per molte situazioni.
Bassa Autostima
La manipolazione mentale porta anche a sentirsi sempre inferiori e inadeguati rispetto a chi abbiamo di fronte e agli altri. Una tecnica di manipolazione mentale è, infatti, quello della svalutazione; questo perché chi manipola tende anche a voler avere il controllo dell’Altro e della relazione. Ecco che il manipolatore porterà la sua “vittima” a sentirsi inadeguato, in colpa, inferiore e soprattutto a non pensare di poter vivere da solo. A ciò ovviamente si associano momenti di felicità, di sintonia e anche di apprezzamento verso la vittima che quindi consolidano lo stato di dipendenza.
Come uscirne?
Quelli che abbiamo elencati sono alcuni dei segnali a cui bisogna prestare attenzione e che ci fanno comprendere ciò che stiamo vivendo. Una volta compresa la manipolazione mentale, cerchiamo di capire insieme cosa fare per uscirne; ecco qualche consiglio.
Dai ascolto al tuo corpo e alla tua mente
Un primo passo per uscire da questa forma subdola di manipolazione è quella di comprendere quanto ciò sia deleterio per te stesso. In questo ci aiuta proprio il nostro corpo che ci manda spesso dei segnali importanti. Ad esempio tramite le emozioni, soprattutto negative, possiamo comprendere quanto sia dolorosa la situazione che si sta vivendo. A ciò si associano anche i sintomi fisici come i mal di testa o tutte le somatizzazioni che il malessere e lo stress hanno sul corpo, appunto.
Fuga
Potrà sembrare assurdo ma l’unico modo per difendersi e uscire dalla manipolazione mentale è quello di fuggire. Importante è sottrarsi da una relazione tossica e di mettere al primo posto Sé stessi. Si potrà spesso cadere nella tentazione di provarci di nuovo ma, spesso, è solo un altro fallimento emotivo.
Se ritenete necessario potete chiedere aiuto ad un professionista.
- Dubbi sulla relazione e doc da relazione: navigare tra incertezze e desideri di connessione - 21 Novembre 2024
- Money dysmorphia: quando il denaro avvelena l’anima - 14 Novembre 2024
- La rabbia: come le emozioni non espresse avvelenano il corpo - 7 Novembre 2024
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio profilo personale di Instagram.
È vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa dalla dott.ssa Simona Lauri e con citazione esplicita della fonte (www.milano-psicologa.it). È consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. È altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.