
lutto
Le 5 fasi del lutto
Quando sentiamo parlare di lutto, sicuramente alla mente ci vengono concetti come dolore, sofferenza e disperazione.
Come può essere altrimenti? Una perdita comporta questi vissuti, ma come tutte le cose, anche il lutto, per poter essere elaborato, ha bisogno di diverse fasi, esattamente 5. Quali sono? Vediamole qui di seguito.
Concetto di Lutto in psicologia
Prima di vedere nel dettaglio le fasi dell’elaborazione del lutto, cerchiamo di definire cosa sia il lutto.
Sicuramente parliamo di un processo cognitivo ed emotivo che riguarda una perdita significativa, come quello di una persona cara che viene a mancare.
Parliamo, dunque, di un processo doloroso, delicato fatto di sentimenti diversi che si alternano come tristezza, rabbia, sensi di colpa.
Quando si parla di lutto però non dobbiamo solo intendere quello legato alla morte di una persona cara.
In psicologia con il termine lutto si intende qualsiasi processo doloroso di tipo traumatico che può essere vissuto a causa della morte di una persona cara, ma anche a causa di una separazione, di un tradimento o della perdita del proprio lavoro.
Insomma lutto può essere qualsiasi trauma che influisce sul fluire della nostra vita mettendola in crisi.
Ecco che diviene importante l’elaborazione del lutto poiché è attraverso questo che la persone riesce a riprendere in mano la sua vita con serenità.
Sicuramente elaborare un lutto non è semplice, ma non è impossibile e conoscere le fasi è sicuramente un passo in più per capire meglio cosa accade in questi casi.
Le 5 fasi dell’elaborazione del lutto
Quando perdiamo qualcuno o qualcosa, insomma, è inevitabile che ci sentiamo smarriti e persi.
Una perdita, che sia un vero e proprio lutto o che sia la fine di una relazione o di qualsiasi altro rapporto, comporta diversi vissuti.
Il lutto è dunque un processo che deve essere ben elaborato e finchè ciò non accade è naturale porsi domande come “quando tornerò a sorridere”?
Essendo questo un evento destabilizzante, può anche portare a diversi sintomi e a un vero e proprio disturbo, ovvero il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Ecco che diviene fondamentale conoscere le fasi dell’elaborazione del lutto: fu la pischiatra Elizabeth Kübler Ross, nel 69, a parlare di vere e proprie fasi di elaborazione del lutto.
Sicuramente nel tempo si sono avute diverse varianti ma possiamo comunque affermare che le fasi del lutto indicate dalla Kübler Ross sono sempre quelle in sostanza.
A tal proposito va però sottolineata una cosa importante: non è possibile stabilire la durata del processo di elaborazione del lutto, poiché questa dipende da aspetti soggettivi e dunque dalla capacità e dalla volontà di ogni persona.
Detto questo vediamole e cerchiamo di capire in cosa consistono.
- Fase della Negazione (o del Rifiuto)
Iniziamo dalla prima fase: la fase della negazione.
Ecco che la prima reazione se stiamo vivendo un momento come quello del lutto o di qualsiasi altra perdita è proprio una reazione di difesa dal dolore che si sta provando. La persona cerca di difendersi dalla propria sofferenza attraverso la negazione che dunque risulta essere una reazione allo shock che si sta sperimentando.
In un certo senso non c’è e non può essere l’accettazione di quanto accaduto, o almeno non nella prima fase.
- Fase della Rabbia
Successivamente abbiamo la fase della rabbia: quando ci si rende conto della perdita subentra questa emozione con diverse domande quali “perché è successo proprio a me”?
Oppure cosa ho sbagliato? Insomma si può arrivare a provare rabbia verso se stessi e la vita stessa.
Per questo si cerca di trovare quasi un colpevole per l’ingiustizia che si sta vivendo fino ad avere a volte dei veri e propri sensi di colpa.
Questa fase è molto delicata e bisogna stare attenti a non restare bloccati nella stessa rabbia, poiché ciò potrebbe rendere più lenta l’elaborazione del lutto.
- Stadio della Contrattazione (o del Patteggiamento)
A seguire vi è questa terza fase: la fase del patteggiamento (o contrattazione).
In questa fase la persona vuole poter non sentire più dolore, vuole tornare a vivere: per questo si pone diverse domande su cosa possa fare per ritornare a vivere.
Lo scopo è dunque cercare di riprendere in mano la propria vita e fare di tutto per riuscire a farlo, facendo capo alle proprie risorse.
Qui il lutto non è stato ancora elaborato, dunque a livello emotivo la persona sperimenta ancora un’altalena di emozioni e pensieri intrusivi.
- Fase della Depressione
Ed è proprio questo alternarsi di emozioni, dolore e tentativi di superarlo che portano ad un vissuto depressivo, fatto di tristezza.
In questa fase si prende finalmente atto della perdita subita e tutto inizia ad avere più senso e ad essere più chiaro.
Il dolore che si sente si manifesta inoltre attraverso segnali inviati dal nostro corpo, quali emicranie, irritabilità, insonnia, variazione del proprio peso, etc.
- Fase della Accettazione
Ecco che siamo giunti alla quinta e ultima fase: quella dell’accettazione.
Questa consiste nell’accettare, appunto, la propria perdita: qui ci si sente davvero pronti a riprendere in mano la propria vita.
Torna l’interesse per ciò che è intorno e i sensi di colpa iniziano a diminuire.
In questa fase si è in grado di comprendere la propria perdita e questo permette di voltare pagina.
Si va avanti nonostante tutto, nonostante la propria sofferenza, poiché si riesce a dare quasi un senso alla propria perdita.
Questo non significa che si è esenti completamente dal vivere momenti di tristezza, ma sicuramente il tutto acquista un nuovo equilibrio.
Come si può superare un lutto?
Come si evince da ciò che abbiamo detto, il lutto si supera attraversando le varie fasi che non sono sempre cosi lineari.
Sicuramente il tempo in tutto questo fa la sua parte e ognuno ha bisogno del proprio.
A tal proposito va detto però che se si superano i sei mesi e il proprio dolore è ancora intenso, è opportuno rivolgersi ad un professionista per accettare tale dolore e quindi elaborare il proprio lutto.